Gentile Presidentessa Detassis,

ho deciso di rinunciare alla mia candidatura al David di quest’anno, il premio destinato “al Compositore”, così come indicato nella categoria definita dall’Accademia stessa.

Compositore è l’autore di musiche originali, la presenza delle quali dovrebbe essere in una percentuale importante e superiore rispetto alle musiche di repertorio (canzoni o musiche strumentali).

Così come sono contemplati e in modo distinto, il riconoscimento “Alla Sceneggiatura originale” e “ Alla Sceneggiatura non originale” ravviso - e non è la prima volta - in alcune delle candidature per “ Il Compositore”, l’assenza di peculiarità che caratterizzano quelle composizioni espressamente concepite per le esigenze drammaturgiche di un film.

Penso che il voto espresso per le candidature al compositore sia spesso trainato e influenzato dal riscontro del film da parte del pubblico. Per evitare questo occorrerebbe una giuria con competenze musicali specifiche; e visto l’ineluttabile mutare del gusto e dei tempi, sarebbe intelligente e rispettoso inserire una terza categoria (oltre alle due già esistenti “Compositore” e “Migliore Canzone”) “Colonna sonora”, a designare quelle omogeneizzazioni sonore che rendono veloci e scorrevoli le immagini.

In questo modo almeno si stabilirebbe o ristabilirebbero i giusti valori e pesi nella relazione tra musica, compositori e film.

Ringrazio coloro che votandomi hanno dato considerazione alla partitura da me composta per il film di Nanni Moretti “Il sol dell’avvenire”.

Un cordiale saluto,

Franco Piersanti 

Con queste parole il compositore Franco Piersanti si è ritirato dalla 69 edizione del David di Donatello, denunciando, a suo parere una situazione che interessa sì la manifestazione in questione, ma più in generale, un equivoco generalizzato inerente alla musica scritta per il cinema. Alessandro De Rosa, ne discute insieme allo stesso Franco Piersanti e con Massimo Privitera, direttore di ColonneSonore.net.