Ticino e Grigioni

L’USI festeggia il suo 28esimo Dies academicus

L’Università, alle prese con i prospettati tagli ai finanziamenti pubblici, punta sull’informatica e la facoltà di biomedicina

  • 4 maggio, 19:42
  • 4 maggio, 21:35

L'USI tra sviluppo e finanze

Il Quotidiano 04.05.2024, 19:00

  • Keystone
Di: Quotidiano/RSI Info

L’Università della Svizzera italiana (USI) ha festeggiato sabato il Dies academicus, il 28esimo per l’ateneo e il primo per la nuova rettrice Luisa Lambertini, che si dichiara soddisfatta: “La crescita c’è, ed è positiva, data anche la sana competizione con le altre università svizzere”.

Gli studenti, rispetto allo scorso anno, sono aumentati di circa 100 unità, così come i dottorandi, provenienti da 110 diversi Paesi. Sul fronte della ricerca e dello sviluppo, nel 2023 l’USI ha superato i 30 milioni di franchi ottenuti in fondi esteri. Nel prossimo quadriennio, però, l’istituto sarà confrontato con una diminuzione dei finanziamenti cantonali: “Siamo preoccupati della situazione dell’economia”, dice Monica Duca Widmer. La presidente del Consiglio dell’Università è tuttavia fiduciosa che l’ateneo riuscirà ad andare avanti grazie “alle energie di tutto il corpo accademico, dei collaboratori, delle fondazioni e dei privati che ci hanno sempre aiutato quando c’era bisogno”.

Nei momenti di ristrettezze economiche, ci sono delle attività che vanno prioritarizzate e, per Luisa Lambertini, sono l’informatica e la biomedicina, che rappresenta “un’opportunità anche nell’ottica dell’ospedale universitario”.

Infine, date le proteste filo-palestinesi che dagli atenei americani si sono diffuse a macchia d’olio a quelle europee, la RSI ha chiesto a Widmer se si attendono manifestazioni di questo tipo anche a Lugano: “Magari ci saranno, ma non abbiamo timore, perché siamo sempre stati aperti al dibattito; per cui niente repressioni, ma tanta comprensione e discussioni”, risponde la presidente del Consiglio dell’USI.

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