È stato riconosciuto colpevole di assassinio e sarà trasferito in una struttura psichiatrica chiusa (oltralpe, visto che in Ticino non ve ne sono di adatte, ndr) il giovane che la notte dell’11 aprile 2022 uccise la propria madre ad Avegno. Lo ha stabilito, nella sentenza pronunciata giovedì pomeriggio a Lugano, il presidente delle Assise criminali Amos Pagnamenta. Il trasferimento dal carcere della Stampa, dove si trova da due anni, dovrà avvenire - ha detto il magistrato - “con la massima celerità” affinché possa seguire il trattamento su cui si sono accordate le parti. La qualifica di “assassinio” è stata riconosciuta dal giudice per le modalità perverse del delitto, nonostante le patologie psichiatriche di cui soffre l’imputato.
Il dibattimento odierno era destinato soprattutto a stabilire quale misura sostitutiva alla carcerazione applicare per il 23enne. L’imputato, infatti, quando uccise, con percosse e coltellate, la madre di 61 anni nel sonno era incapace di intendere. Secondo la perizia psichiatrica a spingerlo fu un raptus causato da uno stato mentale di completa dissociazione dalla realtà.
Non punibile per la legge, e quindi neppure carcerabile. Un aspetto su cui, in mattinata, si era espressa criticamente l’avvocata Maria Galliani, parlando del suo cliente come di una persona “posteggiata per due anni al carcere della Stampa senza una vera prospettiva e senza una vera presa a carico”.
RG 12.30 del 02.05.2024: Il servizio di John Robbiani sul processo per il delitto di Avegno
RSI Ticino e Grigioni 02.05.2024, 12:27