Svizzera

Agricoltura tra bovini e braccianti

Senza la gastronomia consumo e prezzo della carne in picchiata – I viticoltori romandi organizzano aerei per i braccianti portoghesi

  • 3 maggio 2020, 00:16
  • 10 giugno 2023, 00:34

Crollano i prezzi della carne

Telegiornale 02.05.2020, 22:00

Di: TG/dielle

Sono cinque settimane ormai che i ristoranti sono chiusi, la loro riapertura è prevista per l'undici maggio. La chiusura ha avuto conseguenze dirette anche per i produttori di carne: solo la gastronomia consuma infatti quasi il 50% della carne svizzera e il lockdown ha comportato un crollo dei prezzi.

Una situazione che si ripercuote anche sui tradizionali mercati di bestiame, con un numero ridotto di animali in vendita a causa del crollo della domanda. Il prezzo della carne è ormai fisso: non c’è abbastanza richiesta e quindi le contrattazioni sono ferme e gli allevatori devono accontentarsi di un prezzo dato.

“La situazione è precaria – dice ai microfoni RSI il direttore di Allevatori Grigioni Christian Parli. Non sappiamo come andrà avanti e quanto questa durerà. Anche per i contadini è frustrante, non solo perché ricevono fino al 20% in meno per ogni animale. Attualmente è difficile essere ottimisti.” E a fargli eco è proprio un allevatore, il grigionese Jonas Favri: "Non abbiamo alternative. Fra poco arriveranno i prossimi vitelli, dobbiamo venderli ora per far posto nella stalla e quindi dobbiamo accettare i prezzi che ci vengono offerti".

Braccianti stranieri

Telegiornale 02.05.2020, 22:00

Aerei speciali per i braccianti agricoli

Oltre ai consumi, anche il mercato del lavoro in agricoltura è stato scombussolato dalla crisi, in particolare per quei lavoratori con contratto stagionale che sono fondamentali per il settore agricolo.

Per far fronte al problema alcuni viticoltori romandi hanno pertanto deciso di affittare degli aerei per portare in Svizzera alcuni operai portoghesi, 39 sono atterrati oggi e altri 140 arriveranno lunedì.

Vista la situazione eccezionale i proprietari di vigneti hanno infatti chiesto all'associazione di categoria ginevrina di organizzare l'arrivo dei lavoratori stagionali perché – spiega il direttore di AgriGenève François Erard – “non troviamo facilmente svizzeri disposti a lavorare in agricoltura”.

La piattaforma online di annunci lavorativi agricoli Agrix è consultata da circa 600 persone al giorno e, dal 20 marzo la visitano sempre più svizzeri. Ma, sempre secondo Erard, su questi lavoratori, di cui la maggior parte sono in regime di lavoro ridotto, non si può fare affidamento a medio-lungo termine: “Il problema è che queste persone a breve verranno richiamate al lavoro e dovranno lasciare i campi a metà lavoro. Un viticoltore non può correre questo rischio”.

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