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Sudafrica, 30 anni fa il primo voto dei neri e l’ANC al potere

L’apartheid arrivava allora alla fine, ma tre decenni dopo povertà e disuguaglianze sono ancora molto forti

  • 27 aprile, 17:31
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Incolonnati per la prima volta alle urne

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Di: AFP/AP/pon

Il 27 aprile del 1994 è una data chiave nella storia sudafricana: milioni di neri per la prima volta poterono contribuire a decidere del loro futuro e di quello del Paese, recandosi per la prima volta alle urne. Vinse l’African National Congress di Nelson Mandela, che era stato liberato dal carcere 4 anni prima e che divenne quindi il primo presidente non bianco del Paese. L’apartheid introdotta nel 1948, ancora prima dell’indipendenza ufficiale del Paese, arrivava alla sua conclusione.

Il processo che condusse a quel giorno era partito nel 1990, quando l’allora capo di Stato Frederik Willem de Klerk annunciò che l’ANC e le altre formazioni contrarie alla segregazione razziale non sarebbero state più bandite. Non fu un quadriennio facile e anche i mesi che precedettero il voto furono segnati da violenze politiche. Ma la consultazione tenuta sulla durata di quattro giorni andò bene. Un Paese sanzionato ed emarginato dalla comunità internazionale emerse come democrazia.

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L'attuale presidente Cyril Ramaphosa

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L’African National Congress ha governato senza interruzioni da allora, ma non è più visto in modo unicamente positivo per il suo ruolo nella liberazione della maggioranza nera. E anche se il presidente attuale, il 71enne Cyril Ramaphosa, nel suo discorso celebrativo di sabato ha detto che “il Sudafrica oggi è infinitamente migliore di 30 anni fa”, i problemi sociali ed economici permangono. Una persona su tre è disoccupata, in moltissimi vivono ancora nello squallore delle township, le disuguaglianze restano fra le più gravi del pianeta. E il tasso di approvazione dell’ANC ne ha sofferto di conseguenza: a fine maggio si torna alle urne e se in occasione delle ultime legislative nel 2019 il partito al potere aveva ottenuto il 57% dei suffragi, i sondaggi lo danno oggi attorno al 40%. Un dato che lo costringerebbe a cercarsi alleati per restare al potere. “Ci hanno promesso sogni, abbiamo avuto solo incubi”, ha dichiarato in un comizio nel KwaZulu-Natal John Steenhuisen, leader dell’Alleanza democratica, la principale formazione di opposizione data attorno al 22%.

Notiziario

Notiziario 27.04.2024, 17:00

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