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La bufala del virus creato in laboratorio

Rilanciata sul web la teoria complottista, ma la scienza nega categoricamente: “Il genoma del nuovo coronavirus è conosciuto e di chiara origine animale”

  • 26 marzo 2020, 11:09
  • 9 giugno 2023, 23:34
Un'illustrazione del nuovo coronavirus

Un'illustrazione del nuovo coronavirus

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Di: ATS/ludoC

La polemica divampa in Italia in merito a un servizio andato in onda il 16 novembre 2015 del Tg Leonardo tramesso su Rai 3 che parla di un esperimento nei laboratori cinesi sulla creazione di un supervirus. Tuttavia, il nuovo coronavirus non ha nessun collegamento con l'esperimento e la teoria è stata presto spazzata via dalle parole degli esperti del mondo scientifico.

I casi nel mondo

Telegiornale 25.03.2020, 21:00

Il servizio, che a suo tempo fu ripreso da una pubblicazione della rivista Nature, riguarda un esperimento effettuato da scienziati cinesi innestando una proteina presa da topi e pipistrelli sul virus della SARS, la sindrome respiratoria acuta grave apparsa per la prima volta nel 2002 nella provincia del Guangdong, in Cina.

Un articolo pubblicato recentemente sulla stessa Nature ha chiarito che il virus di cui parla il servizio di Leonardo, virus effettivamente ingegnerizzato, non ha alcuna relazione con il nuovo coronavirus, che invece è di origine naturale. Una presa di posizione condivisa da numerosi scienziati.

Il coronavirus non viene da un laboratorio

"L'ultima scemenza è la derivazione del coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo", spiega il noto virologo italiano Roberto Burioni sui suoi profili social replicando alle preoccupazioni emerse sul tema e citando nuovamente la rivista Nature.

A fargli eco, sulle pagine de La Repubblica, è Fausto Baldanti, virologo dell'università di Pavia e del Policlinico San Matteo, che spiega: “Un virus naturale e uno creato in laboratorio sono perfettamente distinguibili (…) L'esperimento del 2015 è avvenuto sotto gli occhi di tutti. Il genoma di quel microrganismo è stato pubblicato per intero. E non è lo stesso del coronavirus attuale". Del microrganismo che circola oggi sono stati finora sequenziati un migliaio di genomi: a circa trecento sta lavorando lo stesso Baldanti, in collaborazione con il Niguarda, si legge ancora sul quotidiano italiano.

E sempre in merito all'ipotesi "creazione in laboratorio", Michele Riva, ricercatore di Storia della Medicina, esperto di prevenzione all’Università degli Studi Milano Bicocca, aveva dichiarato alla RSI: "Sono tutte fake news (...) c’è sempre della dietrologia quando si verificano delle pandemie soprattutto là dove inspiegabilmente si origina la malattia, quando invece è scientificamente che ce lo attendevamo prima o poi. Di fronte ad un esordio improvviso, ma non inaspettato per gli scienziati, di un agente infettivo, è quasi normale che si generino dei timori che invece sono del tutto infondati. Come altri virus (Mers/Sars) ogni tanto si sviluppano e dietro non c’è nessun laboratorio che produce virus segreti."

Tornando all’articolo di Nature, qui viene spiegato che "il virus SarsCoV2 è nato in natura e non in laboratorio attraverso la manipolazione di coronavirus simili a quello della SARS. Alla luce delle caratteristiche genetiche del virus SarsCoV2 – si legge – “non crediamo che sia plausibile qualsiasi scenario che riconduca la sua nascita al laboratorio".

Un mese di coronavirus

Il Quotidiano 25.03.2020, 20:00

Una delle prime fake news in circolazione

Quella che il nuovo coronavirus sia un prodotto sintetico è una delle prime fake news emerse insieme all'epidemia, ma oltre a non aver avuto nessuna prova scientifica, quest’ipotesi è stata smentita categoricamente da ricercatori di tutto il mondo.

A generare la bufala è stata, lo scorso gennaio, un'intervista di un ex ufficiale israeliano al Washington Times, un sito di destra già noto per aver rilanciato altre teorie cospirazioniste, come quella che l'ex presidente Usa Obama fosse musulmano. Pochi giorni dopo lo stesso autore, Danny Shoam, ha smentito parzialmente, dicendo di non avere prove. A rafforzare le ipotesi complottiste c'era poi il fatto che a Wuhan esiste l'unico laboratorio di alta sicurezza della Cina, che però ha iniziato ad operare solo nel 2018, tre anni dopo lo studio citato dal servizio di Tg3 Leonardo.

Al coro degli scienziati intervenuti per spegnere le preoccupazioni si è unito Walter Ricciardi, rappresentate dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sottolineando come l'ipotesi sia destituita di ogni fondamento. Con lui la virologa Ilaria Capua, che conferma come l'origine del virus sia assolutamente naturale, proveniente da "un serbatoio selvatico".

Bufale sul coronavirus, che fare?

Nella puntata di Albachiara del 20.03.2020, il giornalista Gabriele De Palma ha fatto il punto sulle notizie false diffuse soprattutto in Italia sul tema del coronavirus: dall'acqua del rubinetto agli animali domestici come veicolo di trasmissione, all'aglio, alla vitamina C e a presunti farmaci miracolosi come cure. Anche su WhatsApp vengono condivisi messaggi e audio anonimi che contengono presunte verità sul contagio ("il virus si trasmette nell'aria a una distanza di cinque metri") o appelli da parte di presunti infermieri e medici. "Nel dubbio, non condividete questi contenuti con i vostri conoscenti. Verificate", è la raccomandazione dell'esperto. Le informazioni ufficiali sono quelle diffuse dalle autorità sanitarie, tra cui l'Ufficio federale della sanità pubblica e l'Organizzazione mondiale della sanità.

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